Il compianto Paolo Villaggio nel ‘68 iniziò la propria ascesa televisiva con un programma che divenne un must, fra la comicità e quei monologhi che tanto appassionavano chi era dedito ai primi varietà Rai.
Oggi, “Quelli della Domenica”, non appartiene più alla tv. Ma rimane un filo conduttore con la fortunata trasmissione dell’epoca, perché se si parla di comicità, non si può non associarla ai volti di Andrea, Rosangela, Angelo, Anna, Cristina, Daniela, Martino, Ferdinando, Francesco, Francy, Pippo, Marco, Pina, Franca, Mario, Santi e chi più ne ha più ne metta.
Una comicità figlia della simpatia e dell'amore che lega, ognuno di queste persone, con il gialloverde dell'Enna nelle vene e quel senso di famiglia che raramente si riscontra da altre parti.
Il loro gruppo di tifosi - nato da qualche anno - è diventato trainante, coinvolgente e… terapeutico. Per giocatori, famiglie dei giocatori, dirigenti e collaboratori di una società che ha oramai intrapreso un cammino parallelo per ogni trasferta ("ci muoviamo con la squadra, prepariamo loro anche da mangiare quando terminano di giocare…"), mentre in casa - espletati i fatidici 90 minuti - si passa dai gradoni della tribuna dello stadio “Gaeta” alle poltrone del vicino Bar dello Sport: “Facciamo il terzo tempo anche noi, a modo nostro - dicono - e in fondo questo gruppo è nato proprio da qui. Dallo stare insieme per un aperitivo, a ritrovarsi in tribuna per la passione che ci accomuna”.
Una passione condivisa con chi, oggi, ha fatto sì che ad Enna si festeggiasse il ritorno in D dopo 34 anni: il presidente Luigi Stompo e l'Ad Fabio Montesano, anche loro “sommersi” dallo spirito di un gruppo e non solo perché le rispettive famiglie ne facciano parte. Ma proprio per quel desiderio di vivere il calcio per come andrebbe sempre vissuto, nonostante le tensioni e gli interessi che lo caratterizzano: quello di una domenica diversa, fra tifo e convivialità, che in trasferta - anche per i due massimi dirigenti - corrisponde sempre a seguire la squadra dal settore ospiti: “Mai in tribuna, seppur invitati dalle società di casa - hanno spesso detto Stompo e Montesano - perché noi il calcio lo vogliamo vivere così”.
Proprio come quel coro dei gruppi organizzati diventato un refrain anche per i giocatori quest'anno e rafforzato a poche settimane dalla festa promozione: “Serie D, Serie D, ce ne andiamo in Serie D, gireremo lo stivale, voglio vivere così…”.